Il percorso è quasi sempre lo stesso, dietro casa, facile da raggiungere, ma natura e uomo non sono mai contenti e ce la mettono tutta per provocare il cambiamento. Ciascuno con i suoi ritmi.

Osservavo, ieri mattina il verde tenero delle piantagioni di ulivo che stanno facendo assumere alle colline un carattere nuovo e molto ben curato. Mi veniva in mente certa Toscana e ricordavo che per queste terre l’ulivo non è poi una novità.

Gli olivi nel Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa

Fantasticare, mentre si cammina, viene spontaneo. Vedi questi bei filari ancora neonati e niente impedisce di immaginare come saranno queste piantagioni fra qualche anno. Ora le colline sono più verdi che mai e anche nelle giornate torride di questo ferragosto è piacevole soffermarsi la mattina sulla piazza di Varignana davanti a un cappuccino e a una pasta prima di riprendere il cammino. Mi accorgo che non sono solo a godere di questi piaceri. Ho incrociato altri che già scendevano di nuovo a valle: –Voi sì che siete mattinieri! 

Accompagnata da un grande sorriso, immediata è la risposta: – Quando siamo partiti, abbiamo incrociato gente che già era di ritorno …

E io che credevo di essermi alzato presto …

Quando sono arrivato in paese non ho saputo resistere, la chiesa era aperta e ho ceduto subito alla tentazione di assaporare il fresco di quella cripta di mille anni fa. Disturbo e saluto un amico assorto nel suo colloquio privato col Padreterno e infilo i pochi gradini che conducono sotto il presbiterio.  È buio. Accendo la luce che durerà quattro minuti.

In realtà devo aver suonato il campanello, perché mi viene incontro la padrona di casa. La conoscono tutti, si chiama Maria e tiene in braccio il figliolo.

– Spero di non aver disturbato e svegliato il bambino. Mi vien proprio da scusarmi, ma la risposta è sorprendente.

– No no, si accomodi pure, è il primo stamattina. Il custode ha appena aperto, sa, adesso arrivano in tanti. Alcuni curiosano solo, ma molti si confidano e mi raccontano un sacco di cose: situazioni, preoccupazioni, speranze … Hanno anche molta fiducia in questo bambino, pensi …

Da brava azdåura mi mostra la casa che è proprio ben tenuta ora che è restaurata. Mi soffermo ad osservare i capitelli. Tutto è stato conservato e valorizzato.

 Resto affascinato. Non serve chiudere gli occhi per immaginare uomini, donne, bambini raccolti qui a pregare negli abiti del loro tempo, villani, servi della gleba, padroni della gleba e pure dei servi. Anche qui a Varignana. Chissà che festa avranno fatto nel 1257, quando giunse la notizia che il Consiglio del Popolo Bolognese aveva promulgato la liberazione di tutti i 5855 schiavi: uomini, donne e bambini …

 

Chi legge è autorizzato a pensare che la mia sia una fantasia molto fertile …

È un difetto?

 

 

Comments are closed.