In automatico. Non avevo di fronte nessuna copia dell’adorazione dei Magi di Giotto, ma mi è venuto spontaneo pensare che l’autore fosse influenzato dalla scuola Giottesca. Non so e forse non saprò mai se questo mio accostamento ha qualche ragion d’essere, ma la posizione delle figure al riparo di una capanna, la foggia  degli abiti, il re con l’oro inginocchiato e gli altri due in piedi, in attesa di offrire i loro doni, mi fanno pensare di non essere tanto lontano dalla realtà. Anche questa camminata in salita fino alla meta ha unito natura e arte. Le grandi bellezze del nostro Paese. Che cosa pretendere di più?

Ogni giorno passano in tanti di qui. Qualche notizia in più da leggere sul posto non sarebbe stata inutile. Al meno per me che  che non ho esitato a cercare in rete trovando poche scarne notizie per le quali lascio questo link: https://www.seiser-alm.it/it/cultura-e-territorio/attrazioni/chiesa-di-san-valentino/

Questi artisti del medioevo viaggiavano volentieri e sapevano trarre frutto dalle loro abilità. Avevano vite corte, ma non sprecavano tempo e imparavano gli uni dagli altri.

Poco oltre la chiesa ricontattiamo la natura e facciamo conoscenza diretta con gli animali  del luogo che ci accolgono con i loro odori caratteristici e ci guardano incuriositi dal nostro sostare, mentre cediamo volentieri all’offerta generosa di un pruno che ci lascia assaggiare qualche suo frutto.

E così non ci resta che scendere verso Castelrotto che a dispetto del suo nome non è per niente rotto, ma si presenta in gran spolvero.

Si resta facilmente affascinati dalle pareti delle case affrescate con le immagini dei santi protettori. E dove non ci sono affreschi, come nell’edificio comunale, risalta lo splendore della bianca facciata che fa da sfondo alla fontana centrale alla quale si dissetano i passanti che non cedono alle lusinghe dei tavolini dei caffè del centro.

E al centro della piazza si erge quel palo che nelle feste popolari chiamano l’albero della cuccagna. Chi accetta la sfida? Meglio informarsi, perché a Castelrotto, oltre all’albero della cuccagna, ogni due anni arrivano anche i Krampus.

Paura per le vie di Castelrotto: arrivano i Krampus!

 

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