Per molti italiani la notte tra lunedì 16 e martedì 17 maggio 2011 è stata una notte insonne. Confesso che lo è stata anchePiazza Santo Stefanoper me. L’attesa era profondamente motivata. Tutti desideravano verificare quanto movimento si sarebbe determinato nel panorama politico nazionale a partire da un campione, benché “amministrativo”, ugualmente molto rappresentativo, trattandosi di 13 milioni di elettori. Nessuno può smentire che il movimento ci sia stato. Innanzi tutto nell’esito del primo turno nelle quattro grandi città coinvolte: Torino, Bologna, Milano e Napoli. Qualcuno ha sintetizzato con un secco “Noi abbiamo vinto e loro hanno perso”, qualcun altro con una metafora più aerea: “Il vento del Nord sta cambiando”. Due belle sintesi, ma mentre a Torino tutto si è stabilizzato fin dalle prime proiezioni del pomeriggio, a Milano l’incredibile vantaggio di Pisapia sulla Moratti si è progressivamente consolidato fino a far strabuzzare gli occhi al ministro Larussa che ormai non sapeva ripetere altro che il ritornello “Io l’avevo detto”. Anche da Napoli giungevano notizie sorprendenti: Luigi De Magistris dell’IDV andrà al ballottaggio e non il candidato del PD Mario Morcone.  A notte fonda in molti siamo ancora lì soprattutto a Bologna, dove i dati del pomeriggio facevano pensare ad un inevitabile ballottaggio, mentre di ora in ora, di minuto in minuto si apriva la possibilità di una vittoria di Merola che sarà poi ufficializzata verso l’una di notte. Ma molti altri vegliavano ancora a lungo fino oltre le tre: gli aspiranti consiglieri.

Anch’io, lo confesso, ho vegliato. E tutta quell’enfasi usata su Bologna da tutti i candidati per dire, alcuni – fortunatamente perdenti – che “fa schifo” altri, invece, per proclamare che è bella, mi aveva riportato ossessivamente alla mente una vecchia canzone che i bolognesi doc conoscono bene per averla cantata fin da piccoli. Questa qua. Vale la pena di clikkare e ascoltarla. Per qualcuno sarà una sorpresa, per qualcun altro una nostalgica riscoperta che potrebbe anche far venire voglia di cantarla. Qui trovate pure le parole. Beh!  A me, invece, la mattina dopo, mentre mi dedicavo al trekking ormai abituale sulle colline dietro casa … cominciavano a frullarmi delle nuove parole …

C’è chi dice: Che bello a Milano!

che in vantaggio c’è già Pisapia!

C’è chi esalta Fassino a Torino

che la Lega la sfrombola via …

Se da Napoli arriva un messaggio

che l’unione fa vincer se vuoi,

Qui a Bologna ci tocca soffrire,

ma la notte ci toglie dai guai…

Oh Bulåggna, oh Bulåggna,

da stasera più bella sei tu!

Dai Virginio, dai Virginio

siamo tutti davanti al tivù.

Tutti i circoli sono riuniti

e nel bar il caffè l’han già preso,

Forza Merola scrivon nei siti

la sinistra è un bel gruppo coeso!

Saragozza, la Barca, Il Navile,

San Donato e Båurg Panighèl,

fino al Savena e in ogni cortile

cràss un tifo ch’è pròpi spezièl …

E se il Cev corre via più del vento,

tutti gli altri che son scesi in pista

guardan fisso lo spoglio più lento

mentre vanno su e giù nella lista.

Alla fine il Consiglio è composto

e dal dòn ai n’è pròpi un bèl grópp,

con l’Amelia già pronta al suo posto

a tocciar la ciambella nel tè.

Brazadèla … brazadèla !!!

Diomemâma che festa si fa!

E con Zac … la srà anc pió bèla,

perché i sogni diventan città!

La città non vuol micca avventure,

vôl turnèr a fèr vàdder cla vèl,

ch’è regina di mille culture

e stèr qué par tótt quänt srà pió bèl !!!

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