La notizia è arrivata tramite una e-mail qualche giorno fa.Bukavu dal 2 al 5 febbraio 2005 325 E forse non sarà raccolta dai giornali:

Cher tous, c’est avec joie et grand plaisir que j’ai reçu cette note de reconnaissance pour le travail abbattu depuis tant de jour. Je vous laisse savourer le contenu et je vous remercie  pour votre appui et participation à cette reconnaissance populaire.

Mes remerciemments vont particulièrement vers le Père DON BEPPE TAGARIELLO qui a vu en premier cette revelation et m’a dit:  Justin tu as le charisme et tu peux y arriver. Merci mon Père.

Mes remerciemments vont aussi vers un autre HEROS VIVANT, j’ai cité le SENATEUR BERSANI. Merci pour ton soutien et ton encadremment.

Merci à vous tous. Amitiés, Justin.

Quella accanto è una delle centinaia di foto scattate in quelle entusiasmanti giornate. Ho scelto questa perché, purtroppo solo in parte, rappresenta più delle altre il senso di quell’impresa e il ruolo giocato da Justin.  C’era un sacco di gente quella mattina a Muzinzi, orgogliosa di mostrare alla delegazione castellana e imolese la felice conclusione di un’impresa frutto di molte virtuose sinergie. Justin sta spiegando a tutti noi gli elementi tecnicamente rilevanti dell’opera. Intorno ci sono gli uomini del villaggio e alla fonte una donna: a loro, alle donne e ai bambini tocca questa funzione.

Dal 5 febbraio 2005 la loro fatica sarà decisamente ridotta e la loro gioia ce la cantarono a lungo prima, durante e dopo l’inaugurazione. Tutto questo avvenne nella prima decade di febbraio del 2010, quando ancora non si era spento quel terribile focolaio di guerra origine di un terribile genocidio. In questo ambiente Justin Ntaboba insieme a giovani studenti, a laureati, donne e uomini impegnati fino alla morte (per alcuni proprio vera) per il riscatto del loro popolo, stimolati in gran parte dalla vicinanza spirituale di don Beppe e del gruppo dell’oratorio San Giacomo di Imola, hanno avviato e  portato a termine realizzazioni poderose che fanno sperare in un futuro migliore per loro, per le loro famiglie spesso colpite direttamente, per il loro Paese. Con un di più che va sempre sottolineato. La possibilità, non solo di convivere e tollerarsi vicendevolmente sul pianeta, ma di percorrere insieme le strade di uno sviluppo morale e materiale.

E questo è il riconoscimento ottenuto da Justin:

Sajecek

Sajecek 001

Bukavu è una città del Congo, sulla sponda sud del Lago Kivu al confine con il Rwanda. Forse qualcuno ricorderà il grande genocidio del 1994. Senza un richiamo a quegli anni diventa difficile parlare di Congo, di Africa, di storia. Ma la storia è fatta di tante piccole storie, perchè è proprio vero che la storia siamo noi!

Quando nel 1996, a seguito del genocidio in Ruanda, i profughi ruandesi trovarono rifugio nel vicino Congo, per la città di Bukavu fu l’inizio di un declino: in pochi mesi accolse tanti profughi quanti i suoi abitanti, raddoppiando così la sua popolazione. Il reddito pro capite scese a 15 centesimi di euro al giorno ed è ancora a quel livello. Migliaia di famiglie si videro i figli sfuggire e diventare ragazzi di strada.

Gli aiuti arrivarono da molte parti, ma di fronte a tragedie immani come quella gli aiuti sono sempre insufficienti. Anche la comunità di Castel San Pietro fece in quegli anni la sua parte insieme all’Oratorio San Giacomo di Imola. Ciò che personalmente ricordo con grande intensità sono i due acquedotti nei villaggi di Muzinzi e Mubone nei pressi di Bukavu. Acquedotti che la sorte chiese a me di inaugurare pochi mesi dopo la mia elezione a sindaco.

Proprio lì conobbi uno straordinario gruppo di giovani, Les amis de don Beppe, tra i quali Justin Ntaboba, l’ingegnere che aveva appena progettato e portato a realizzazione i due acquedotti. Justin è stato a sua volta ospite più volte di Castel San Pietro. L’ultima in occasione di una gioiosa serata nel corso della quale furono raccolti oltre 5000 Euro per incrementare il fondo necessario alla costruzione di un terzo acquedotto già in fase avanzata di realizzazione, quello di Mulamba. Ho motivo di credere che l’opera stia giungendo a conclusione. Anche per questo credo che sia giusto far sapere a tanti amici, agli alunni delle scuole che per anni hanno raccolto anche solo poche decine di euro per portare l’acqua nei villaggi, che una importante Sinergia (potremmo tradurre con Consorzio) di Organizzazioni Non Governative ha deciso di assegnare un significativo riconoscimento a Justin che, nella sua mail ha immediatamente scritto che intende condividerlo con altri due Eroi: don Beppe Tagariello in rappresentanza dell’oratorio San Giacomo di Imola e il senatore Giovanni Bersani, cittadino onorario di Castel San Pietro e promotore di centinaia di progetti di cooperazione internazionale per lo sviluppo in ogni parte del mondo.Nuova immagine 2

Ma non vorrei che si pensasse a Justin e tutti gli Amis de don Beppe solo per le iniziative che conosciamo meglio. Ve ne sono molte altre, sostenute dalla solidarietà di tanti cittadini e cittadine grandi e piccoli di Castel San Pietro e Imola e dall’Associazione Pace Adesso Peace Now: la Maternità di Bukavu, i progetti di microcredito che vidi nascere durante il mio soggiorno, gli aiuti e le iniziative per il reinserimento delle donne vittime di violenza, i progetti per la formazione nell’agricoltura e, last but not least, la formazione democratica nei villaggi alla quale ebbi occasione di assistere provando fortissima emozione.

Per questo credo che sia doveroso per quanti conoscono questa piccola grande storia unirsi alle congratulazioni che ho inviato a Justin. Se qualcuno vorrà unirsi, me lo faccia sapere. Mi farò volentieri tramite prima, durante o dopo la festa della consegna prevista per domani sera.

Per ora gli ho scritto queste parole che desidero condividere con i quindici lettori del presente blog.

Cher Justin!

Je me félicite avant tout avec toi. Le prix que tu as reçu remplis nos coeurs de joie, le mien et celui de Silvana. La signification profonde des motivations qui soutiennent ce prix, c’est à dire la défense des droits de l’homme, expriment clairement la valeur de ton engagement pour améliorer la vie et la destinée des citoyens du Kivu. J’entends, au même temps tout l’honneur d’être un de tes amis. Les jours, trop peu, que j’ai passé a Bukavu et dans ses alentours, sont imprimés dans ma mémoire et dans mon coeur.

J’ai dans mes yeux encore les images de la joie des citoyens de Muzinzi e de Mubone, les yeux des enfants, les chansons que les femmes chantaient en dansant, mais pour moi, c’est à dire pour un homme qui s’occupe de politique, un des moments plus émuants ce fut l’assemblée dans un village où l’on discutait de la Constitution. Là je voyais les graines de la démocratie et un grand signal d’éspoir. Mais si je déchaîne mes souvenirs je retrouve vite ta vocation d’entrepreneur attentif à la necessité de créer des occasions de travail pour tous. Et alors, Justin, j’aime penser que l’occasion de cette reconnaissance sera pour toi le moteur toujours nouveau pour d’importantes initiatives.

En éspérant de nous revoir, à bientôt!

Ton ami Vincenzo Zacchiroli


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